Concerto-intervista per “Eclissi sonore”

Con grande piacere, sabato 20 dicembre alle 21.00 presso Parole Controvento (Via Vecellio 1b, Trieste) parteciperò a “Eclissi sonore”, una rassegna dedicata alle cantautrici e diretta da Elisa Russo. La serata è pensata come un momento di dialogo tra me e Elisa (e, spero, anche con il pubblico) intercalato da alcuni miei brani.

La rassegna, con la formula di “salotto musicale”, proseguirà il 9 gennaio con i giovani Killing Klub da Terzo d’Aquileia, il 7 febbraio con la veneta Acqua Distillata che canta Ribaltavapori, per continuare con le triestine Paola Pinna il 7 marzo, Anjelique il 17 aprile e il 15 maggio le sorelle Giurco, Nikè e Amber.

L’ingresso è libero, spero di vedervi!

Non è tempo d’aspectare

Uno dei temi ricorrenti delle frottole, composizione d’ispirazione popolare molto diffusa nel Rinascimento, era la relazione dell’essere umano con la fortuna. In “Non è tempo d’aspectare”, Marchetto Cara invita ad essere artefici del proprio destino, senza dar retta “a chi dir vole”.

Si tratta di un brano a quattro voci abbastanza conosciuto, che abbiamo voluto rivelare voce a voce, iniziando con il duetto tra soprano (Irene Brigitte) e tenore (suonato alla viola da gamba da Xurxo Varela), per proseguire con il basso (introdotto dalla vihuela di Pedro Martins), e infine con l’alto (all’arpa, e successivamente alla voce, di Teodora Tommasi). Seguono un po’ di cambiamenti, come quando la viola da gamba abbandona la linea del tenore per glosare il cantus, o nell’ultima ripresa, in cui le due cantanti si scambiano le parti, quasi ad accettare l’invito della poesia a mutare. Il video, girato presso la Livraria Térmita (Porto), è disponibile su YouTube, buona visione!

Nuovi concerti per cantar poesia

Dopo una lunga pausa dal sito, ritorno a condividere gli appuntamente musicali, in questo caso con il progetto cantar poesia. Un repertorio che unisce le “canzoni” del Cinquecento (e dintorni) portoghese e italiano. Le prossime date sono tutte nella penisola iberica, ma spero di poter presto presentarlo in Italia nella sua formazione completa.

15/11 – Festival Fontes Sonoras – Igrexa de Santa María a Marior – (Verín)

16/11 – Festival Fontes Sonoras – Igreja da Misericórdia (Chaves)

27/11 – Congresso “Ensinar Camões no século XXI” – Café Santa Cruz (Coimbra) com Pedro Sousa Silva

6/12 – Festival Mundos & Fundos – Capela de São Miguel (Coimbra) com Thiago Vaz Cruvinel

Foto di Catarina Santos, in un “cantinho” speciale della libreria Térmita

Uma leve saudade

È uscita “Uma leve saudade”, con la musica composta dal cantautore Adriano Doronzo alla quale ho dato voce, parole e arrangiamento. La melodia ha “chiamato” la sonorità della lingua portoghese, con la quale convivo ormai dal 2019, mentre l’armonia mi ha invitato a cercare un colore acustico, interpretato meravigliosamente da José Carvalho (oboe barocco) e António Gil Cucu (violoncello barocco). Il 31 maggio Adriano presenta il disco “Settecanzoni” e la sua raccolta di poesia “Diario di Canoa Quebrada” alle 18,45 presso la Casa della Musica di Trieste... chi vuol esser lieto, vada! Intanto qui sotto i link per ascoltare il mio piccolo contributo!

SPOTIFY

cantar poesia

Nasce il progetto cantar poesia, un ensemble dedicato alla diffusa arte di cantare poesie, con una particolare attenzione alle corti rinascimentali italiane e portoghesi. In questa nuova avventura posso contare su Pedro Martins alla vihuela e al liuto e su Xurxo Varela alla viola da gamba. L’intento è offrire uno sguardo sulla grande varietà stilistica di tale repertorio, sottolineando allo stesso tempo l’estetica comune che li unisce.

Facebook https://www.facebook.com/cantarpoesia/

Instagram https://www.instagram.com/cantar.poesia/

“Menta” nella versione del duo Lucernari

Da qualche anno collaboro con Lil Alice, per un progetto in duo che abbiamo chiamato Lucernari: uno spazio dove esplorare le reciproche composizioni e sonorità, con la possibilità di ribaltare tutte le scelte precedentemente fatte. La versione di Menta che abbiamo appena pubblicato ne è un esempio. Il testo, che ho scritto in triestino, è sostenuto dalla pulsazione incalzante dell’adufe, percussione che ho conosciuto in Portogallo. Un arrangiamento essenziale, dove l’intreccio vocale con il timbro ambrato di Lil Alice dà alla melodia un sapore nuovo e antico allo stesso tempo.

L’adufe ha una tradizione lunga secoli, lo si trova in manoscritti iberici davvero antichi. Per il video abbiamo giocato con questa storia che viene da lontano, confondendoci tra gli affreschi rinascimentali di Villa Pisani. Si ringrazia Euganea Film Festival, e in particolare Silvia Tiso, per averci aperto le porte di questo tesoro veneto, e Be Ancient Be Cool per la collaborazione.

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Registrazione e mix: Produzioni Fantasma
Riprese: Studio Fotografico Luca Zanon
Montaggio: Damiano Tommasi

Concerto a solo

Il 3 maggio proporrò il mio repertorio originale a solo in occasione dei Martediscola, alle 21 presso il Circolo Arci “piano b” (Trieste, via del Bosco 17/b). Con me, oltre alla chitarra, l’ukulele che ho “nascosto” in valigia in questi continui andirivieni lusitani e l’adufe. Questa percussione a cornice quadrata è stata una delle grandi rivelazioni della mia permanenza portoghese, e sono felice di poterla condividerla in questo speciale cantuccio della mia città.

Evento FB https://fb.me/e/1PNb4dGEx

Ricette per il mal di tempo

La leggerezza è un ingrediente raro, essenziale nelle 𝚛𝚒𝚌𝚎𝚝𝚝𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝚖𝚊𝚕 𝚍𝚒 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚘.

Ognuno ha i propri stratagemmi per trovarla, che sia una boccata d’aria fresca, una risata in compagnia o un vestito che ci dà allegria. Il Café Candelabro è un luogo che mi ha sempre aiutato a trovarla. Sarà per la qualità della musica che lì si sente, sarà per le tracce della libreria che l’ha preceduto (e di quella che oggi gli sta a lato, Térmita), sarà per le persone che lo animano… sta di fatto che l’atmosfera che si respira è singolare. Ho trovato un piccolo rifugio e forse è per questo che ho scelto questo “cantinho” di Porto per registrare la mia ricetta personale, che in una città dal tempo così variabile è diventata necessaria.

Ringrazio di cuore José Carvalho per il gusto con cui ha suonato l’oboe barocco, Gianni Puzzo di Anthares Multimeios per essere riuscito a catturare con la sua camera a nastro quella luce così speciale, Chiara Missaggia per aver dato al video la sensibilità musicale che caratterizza tutti i suoi montaggi, André Júlio Turquesa per aver contribuito all’edizione dell’audio e Hugo Brito per averci aperto le porte di questo piccolo gioello portuense.

Si parla di Prio

Fortunatamente Prio sta continuando a suscitare curiosità e domande, a cui ho risposto in alcune interviste che potete trovare sulla pagina press.

L’ultima è di oggi su End of a Century  e arriva una prima occasione per parlare anche del video:

Il video di “Prio” è un gioco di specchi, tra colori e danza. Come nasce l’idea del video? Da cosa è ispirato?

Con la videomaker Chiara Missaggia abbiamo cercato di restituire quel momento di scoperta che alcune relazioni, nel senso più ampio, suscitano. Spesso ci fanno guardare allo specchio, e ci fanno scoprire parti di noi che stavano solo aspettando di danzare. Joana Lopes ha saputo interpretare perfettamente il prio, quella parte di noi che vince la gravità e ci fa saltare. Naturalmente bisogna prendersi il rischio di cambiare perché, come vuole suggerire il finale, sono esperienze che lasciano il segno.

 

Prio

Cos’è che ci fa innamorare? A volte ci illudiamo di saperlo, ma quell’allegria (in siciliano “prio”) è frutto di un misterioso gioco di specchi. Come in una danza che ancora non conosciamo, impariamo passi nuovi che – nel bene e nel male – lasciano il segno.

Domani venerdì 3 luglio uscirà “Prio” su Bandcamp, dove potrete ascoltarla gratuitamente oppure acquistarla (domani la piattaforma non prende commissioni al fine di sostenere gli artisti in questo strano periodo).  E naturalmente su Spotify.

“Prio” è una canzone che ho registrato proprio prima di partire per il Portogallo, quasi a segnare una linea di confine. Fondamentale è stata la collaborazione in studio con Alessandro Giorgiutti (in arte Abba Zabba), che ha favorito con grande sensibilità il processo di arrangiamento. Ne è risultata una versione dove ho preferito suonare il pianoforte, il charango e il sintetizzatore, lasciando a casa la chitarra (per stavolta).

Preziosissima è stata anche l’interpretazione del batterista Anselmo Luisi , il quale non si è accontentato di dare “solo” un sostegno ritmico ma è entrato nella metrica del testo e nel suo immaginario.

Una canzone appunto che lascia il segno anche nel mio percorso di cantautrice, vi auguro un buon ascolto e spero di leggere i vostri commenti.

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Why do we fall in love?

Sometimes we have the illusion to get it. Nevertheless that joy (“prio” in Sicilian language) is the result of a mysterious game of mirrors. It’s like learning an unknown dance that teaches us new steps and leaves us a mark that we’ll never forget. 

“Prio” will be realized on Friday 3th 2020 on Bandcamp e Spotify.

CREDITS

Voice, keyboard, synth, charango: Irene Brigitte
Drums: Anselmo Luisi
Electric guitars: Alessandro Giorgiutti
Recording and production: Alessandro Giorgiutti