The Sleeping Saint soundtrack

Esce oggi l’ep con la mia colonna sonora per il cortometraggio “The Sleeping Saint” di Laura Samani (BNC Music). Un’esperienza speciale, in cui ho tentato di immaginare anche attraverso gli occhi di un’altra persona, Laura, e che mi ha portato a tre composizioni esclusivamente vocali. 

L’ispirazione del primo e del secondo brano viene dalla musica liturgica come da quella folk, con il fondamentale apporto di Marina Cernetig per il testo sloveno. L’ultimo pezzo è invece un’esplorazione “a stile libero” delle sonorità con cui ero entrata in contatto in quel periodo, galeotto fu il pedale delay fornito al momento giusto dal deus ex machina Carlo Purpura (che ha poi realizzato un mixaggio spettacolare). 

Non dura molto ma spero che, con delle buone cuffie, la musica riesca a evocare le atmosfere trasognanti di questo corto che nel 2016 ha raggiunto Cannes e molti altri festival.

Buon ascolto!

Pois tudo tão pouco dura

“Infatti, tutto dura così poco” è la traduzione del titolo di un villancico portoghese che abbiamo registrato in presa diretta con il progetto “cantar poesia”. Ho voluto “intavolare” per vihuela (ossia fare una trascrizione utilizzando la tablatura) le tre voci presenti nel Cancioneiro Musical de Paris (XVI secolo) e aggiungere una strofa al testo basandomi sulla versione più ampia del Canzoniere di Ferrara (1554). Vi auguro quindi di godervi ogni bel momento dell’ormai venturo 2023 e, come dicevano gli antichi, vivi e sii felice!

cantar poesia

Nasce il progetto cantar poesia, un ensemble dedicato alla diffusa arte di cantare poesie, con una particolare attenzione alle corti rinascimentali italiane e portoghesi. In questa nuova avventura posso contare su Pedro Martins alla vihuela e al liuto e su Xurxo Varela alla viola da gamba. L’intento è offrire uno sguardo sulla grande varietà stilistica di tale repertorio, sottolineando allo stesso tempo l’estetica comune che li unisce.

Facebook https://www.facebook.com/cantarpoesia/

Instagram https://www.instagram.com/cantar.poesia/

Live @esmae503

Oggi è uscita la sessione dal vivo che abbiamo registrato per Esmae503, uno spazio dedicato alla musica originale in seno al conservatorio di Porto. Per questa occasione ho arrangiato i brani per viola da gamba e oboe barocco, strumenti suonati rispettivamente da Xurxo Varela e José Carvaho. Stavo pensando a come introdurre questa pubblicazione, quando i giornali italiani (purtroppo) mi hanno suggerito la risposta.

Normalmente l’inglese non è una lingua in cui scrivo, ma in questo concerto ho fatto un’eccezione. Da quando sono arrivata in Portogallo, la necessità di tradurre la mia canzone dedicata a tutti i Giulio e Giulia Regeni si è fatta più forte, ed è stata registrata per la prima volta in questa occasione con il titolo “Yellow as Courage” proprio perché desideravo raccontare una storia che non riguarda solo gli italiani.

La foto apparsa oggi con Meloni al fianco di Al-Sisi, intenti a esibire dei sorrisi complici, inaugura un periodo se possibile ancora più buio per la #veritapergiulioregeni , e mette a rischio la sicurezza di #PatrickZaki e di tutti gli egiziani che sperano in un futuro nel rispetto dei diritti umani. Abbiamo bisogno più che mai della “scorta mediatica” per tenere sotto l’attenzione di tutti questa lotta, abbiamo bisogno di far sentire il nostro dissenso alla partecipazione dell’Italia al #COP27 .

Ringrazio per avermi permesso di raccontare questa tremenda storia fuori dai confini italiani l’ideatore dell’Esmae503 Bruno Pereira, l’incredibile “equipa” dell’ESMAD I Escola Superior de Media Artes e Design diretta da Mafalda Mendes, e Tomás Quintais e Catarina Santos per il determinante aiuto nella post-produzione.

Dalla maratona musicale ToBe Continued – Stop TB Day

“You have a plants love song ready to write!”. Questo è stato il commento di Becca Stevens a conclusione di una lezione di songwriting durante il lockdown, e ci aveva visto giusto. Il confinamento l’avevo passato in una casa portoghese con una splendida terrazza-giardino, curato amorevolmente dal padrone di casa, Pedro. In quel periodo, mi svegliavo relativamente presto, o quanto meno quando gli altri coinquilini stavano ancora in camera. L’aria era fresca e l’atmosfera del giardino vibrante. Ho fatto moltissime foto, con gli ultimi rullini che mi rimanevano, di fiori, gocce, frutti. In questa contemplazione, pian pianino, si è fatta strada una relazione molto intima tra me e il giardino, un dialogo che mi rincuorava con un linguaggio che non avevo mai sentito. Forse per questo il testo non è nato nella mia lingua, bensì in portoghese. Ho presentato questa canzone d’amore sui generis in occasione della maratona ToBe Continued – Stop TB Day music marathon organizzata dalla Stazione di Topolò, dal Portogallo. Ringrazio di cuore Xurxo Varela, che ha suonato la viola da gamba, e João Mogas, che ha curato audio e video, per aver reso questa condivisione possibile.

Buona visione!

“Menta” nella versione del duo Lucernari

Da qualche anno collaboro con Lil Alice, per un progetto in duo che abbiamo chiamato Lucernari: uno spazio dove esplorare le reciproche composizioni e sonorità, con la possibilità di ribaltare tutte le scelte precedentemente fatte. La versione di Menta che abbiamo appena pubblicato ne è un esempio. Il testo, che ho scritto in triestino, è sostenuto dalla pulsazione incalzante dell’adufe, percussione che ho conosciuto in Portogallo. Un arrangiamento essenziale, dove l’intreccio vocale con il timbro ambrato di Lil Alice dà alla melodia un sapore nuovo e antico allo stesso tempo.

L’adufe ha una tradizione lunga secoli, lo si trova in manoscritti iberici davvero antichi. Per il video abbiamo giocato con questa storia che viene da lontano, confondendoci tra gli affreschi rinascimentali di Villa Pisani. Si ringrazia Euganea Film Festival, e in particolare Silvia Tiso, per averci aperto le porte di questo tesoro veneto, e Be Ancient Be Cool per la collaborazione.

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Registrazione e mix: Produzioni Fantasma
Riprese: Studio Fotografico Luca Zanon
Montaggio: Damiano Tommasi

Un video-collage per il nuovo singolo

Se c’è una cosa affascinante dei collage, è che permettono di scegliere e rimescolare elementi che sembravano avere un ordine ormai definito, intoccabile. Come nelle ricette per il mal di tempo, la fantasia fa da regina. Non potevo che scegliere questa tecnica e la sensibilità di Catarina Santos per il video del mio ultimo singolo, oggi in anteprima su Indie For Bunnies.

Qui il link , buona visione!

Ricette per il mal di tempo

La leggerezza è un ingrediente raro, essenziale nelle 𝚛𝚒𝚌𝚎𝚝𝚝𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝚖𝚊𝚕 𝚍𝚒 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚘.

Ognuno ha i propri stratagemmi per trovarla, che sia una boccata d’aria fresca, una risata in compagnia o un vestito che ci dà allegria. Il Café Candelabro è un luogo che mi ha sempre aiutato a trovarla. Sarà per la qualità della musica che lì si sente, sarà per le tracce della libreria che l’ha preceduto (e di quella che oggi gli sta a lato, Térmita), sarà per le persone che lo animano… sta di fatto che l’atmosfera che si respira è singolare. Ho trovato un piccolo rifugio e forse è per questo che ho scelto questo “cantinho” di Porto per registrare la mia ricetta personale, che in una città dal tempo così variabile è diventata necessaria.

Ringrazio di cuore José Carvalho per il gusto con cui ha suonato l’oboe barocco, Gianni Puzzo di Anthares Multimeios per essere riuscito a catturare con la sua camera a nastro quella luce così speciale, Chiara Missaggia per aver dato al video la sensibilità musicale che caratterizza tutti i suoi montaggi, André Júlio Turquesa per aver contribuito all’edizione dell’audio e Hugo Brito per averci aperto le porte di questo piccolo gioello portuense.

Si parla di Prio

Fortunatamente Prio sta continuando a suscitare curiosità e domande, a cui ho risposto in alcune interviste che potete trovare sulla pagina press.

L’ultima è di oggi su End of a Century  e arriva una prima occasione per parlare anche del video:

Il video di “Prio” è un gioco di specchi, tra colori e danza. Come nasce l’idea del video? Da cosa è ispirato?

Con la videomaker Chiara Missaggia abbiamo cercato di restituire quel momento di scoperta che alcune relazioni, nel senso più ampio, suscitano. Spesso ci fanno guardare allo specchio, e ci fanno scoprire parti di noi che stavano solo aspettando di danzare. Joana Lopes ha saputo interpretare perfettamente il prio, quella parte di noi che vince la gravità e ci fa saltare. Naturalmente bisogna prendersi il rischio di cambiare perché, come vuole suggerire il finale, sono esperienze che lasciano il segno.

 

Prio si fa danza

Oggi esce in anteprima su Rockon.it il video di “Prio”, perché gli slanci si possono mostrare oltre che cantare.

Ci sono sensazioni che rimangono sommerse, a volte per molto tempo, e poi ci sono incontri che le fanno riemergere, senza nessun preavviso. “Prio” (allegria, in siciliano) rappresenta la sensazione di volare che avevo da bambina quando saltavo sui materassi. Slanci e salti sempre più alti, fino a toccare il cielo. Un po’ come quando ci si innamora.  

Non potevo trovare forma migliore della danza di Joana Lopes per interpretarli mentre lo sguardo di Chiara Missaggia è riuscito a restituire il momento in cui decidiamo di fare quel salto, più o meno consapevolmente.

CREDITS

Video: Chiara Missaggia

Danza: Joana Lopes

Voce, tastiere, synth, charango: Irene Brigitte

Batteria: Anselmo Luisi

Chitarre elettriche: Alessandro Giorgiutti

Registrazione e produzione: Alessandro Giorgiutti

 BIO

Chiara Missaggia (videomaker) 

Chiara Missaggia (Vicenza, 1994), diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, attualmente vive e lavora a Lisbona. 

Dal 2014 si dedica alla produzione audiovisiva concentrandosi nell’area musicale e documentaristica, contando collaborazioni nazionali e internazionali, tra cui 72. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Tactus, Museo Ebraico di Venezia, Musei Civici Veneziani, Habitar o Futuro, Bathstage Music.  

Nel 2020 il suo documentario “Primeiro Cais” entra nella selezione ufficiale del Leiria Film Festival e il documentario musicale “OFF – Zé Manel Exposto” viene lanciato su GQ Portugal. 

Joana Lopes (danza)

Ballerina, coreografa e insegnante di danza, Joana Lopes ha iniziato la sua formazione artistica nell’Accademia di musica Vilar de Paraíso, nel 2011 si è diplomata in danza presso ESD a seguito di un Erasmus presso Fontys Dansacademie (Olanda). Nel 2015 ha realizzato FAICC presso la Companhia Instavél, attualmente frequenta un Master di Didattica della Danza presso ESD. 

Come interprete ha lavorato con Paulo Ribeiro, Luiz Antunes, Ana Renata Polónia, Clara Andermatt e Ruben Marks. È co-autrice e interprete di diversi spettacoli con André Araújo, Clara Alvim e Oirana Moraes. Si sottolinea la partecipazione a Chantiers d’Europe, Materiais Diversos, Guidance, Fitei e Lá Fora con lo spettacolo “Fica no Singelo” de Clara Andermatt; in DDD con lo spettacolo “Yeborath” di Ana Renata Polónia e in Prague Quadrennial nel 2019 come interprete e assistente alla coreografia con la performance “one by 1” di Ana Renata Polónia e Nuno Pimenta.